La fine dei governi democratici
Siamo nel 1849 e l'esercito piemontese è stato sconfitto. Milano torna sotto il dominio dell'Austria. Il gran duca Leopoldo II torno al trono di Firenze. L'esercito guidato da Giuseppe Garibaldi che difende Roma, si arrende alla forza superiore dell'esercito francese e di quello borbonico. Il 4 luglio 1849 il papa torna a Roma.
Si arrese per ultima, (23 agosto 1849), la Repubblica di Venezia che è bombardata dal mare dalla flotta austriaca, il popolo è colpito dalla fame e dal colera.
Tutte le Costituzioni del 1848 furono abolite tranne lo Statuto albertino.
Il socialismo "scientifico"
Verso il 1840 nacque il socialismo "scientifico" così chiamato perché per cambiare la società borghese capitalista si pensava che bisognava prima conoscerla a fondo, analizzare le caratteristiche, i punti deboli, i meccanismi produttivi ecc. I fondatori del socialismo scientifico furono due studiosi tedeschi: Karl Marx e Friedrich Engels che nel 1848 pubblicarono il Manifesto del Partito comunista.
In questo manifesto si parlava di una società fondata sull'uguaglianza sociale, economica e giuridica di tutti gli uomini. Marx ed Engels propongono l'abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione perché genera lo sfruttamento degli operai. Infatti gli operai producono più di quanto serve per la loro vita ma lavorano anche per mantenere i capitalisti cioè quelli che posseggono un capitale (i mezzi di produzione o macchine). Questa produzione in più si chiama plusvalore* e permette ai capitalisti-padroni di aumentare sempre di più i loro profitti. I capitalisti per mantenere alti i loro profitti concorrono uno contro l'altro, alcuni falliscono mentre altri si espandono sempre di più. In questo modo il capitale va nelle mani di poche persone, i capitalisti, invece secondo la teoria di Marx ed Engels tutte le fabbriche dovevano dividere il capitale tra tutte le persone che lavoravano e tutti i lavoratori dovevano essere proprietari delle macchine.
Secondo i due studiosi tedeschi era giusto che i proletari, (lavoratori), facessero una rivoluzione per distruggere lo "Stato borghese" e raggiungere il comunismo in cui tutti i mezzi di produzione sarebbero stati utilizzati in comune da parte di tutti.
Nel Manifesto del Partito comunista c'era scritto che tutte le vicende accadute in passato erano una lotta tra classi sociali ma i borghesi non volevano che i poveri salissero al potere perché volevano mantenere i loro privilegi quindi al potere salivano sempre le persone più ricche. I proletari dovevano unirsi contro le persone ricche.
*la parte del prodotto del lavoro che l’imprenditore-capitalista trattiene una volta remunerati i lavoratori salariati (http://www.treccani.it/vocabolario/plusvalore/)
Siamo nel 1849 e l'esercito piemontese è stato sconfitto. Milano torna sotto il dominio dell'Austria. Il gran duca Leopoldo II torno al trono di Firenze. L'esercito guidato da Giuseppe Garibaldi che difende Roma, si arrende alla forza superiore dell'esercito francese e di quello borbonico. Il 4 luglio 1849 il papa torna a Roma.
Si arrese per ultima, (23 agosto 1849), la Repubblica di Venezia che è bombardata dal mare dalla flotta austriaca, il popolo è colpito dalla fame e dal colera.
Tutte le Costituzioni del 1848 furono abolite tranne lo Statuto albertino.
Il socialismo "scientifico"
Verso il 1840 nacque il socialismo "scientifico" così chiamato perché per cambiare la società borghese capitalista si pensava che bisognava prima conoscerla a fondo, analizzare le caratteristiche, i punti deboli, i meccanismi produttivi ecc. I fondatori del socialismo scientifico furono due studiosi tedeschi: Karl Marx e Friedrich Engels che nel 1848 pubblicarono il Manifesto del Partito comunista.
Immagine tratta dal libro "I nodi del tempo 2" |
Secondo i due studiosi tedeschi era giusto che i proletari, (lavoratori), facessero una rivoluzione per distruggere lo "Stato borghese" e raggiungere il comunismo in cui tutti i mezzi di produzione sarebbero stati utilizzati in comune da parte di tutti.
Nel Manifesto del Partito comunista c'era scritto che tutte le vicende accadute in passato erano una lotta tra classi sociali ma i borghesi non volevano che i poveri salissero al potere perché volevano mantenere i loro privilegi quindi al potere salivano sempre le persone più ricche. I proletari dovevano unirsi contro le persone ricche.
*la parte del prodotto del lavoro che l’imprenditore-capitalista trattiene una volta remunerati i lavoratori salariati (http://www.treccani.it/vocabolario/plusvalore/)
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