martedì 26 gennaio 2021

Ho letto "Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi"

  Titolo: Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi

Autore: Daniele Aristarco

Casa editrice: Einaudi Ragazzi



RiassuntoQuesto libro non è proprio un libro ma è un insieme di lettere scritte da un signore (di cui non conosco il nome visto che non c'è scritto nel libro) e che le manda a una ragazza assente nella classe di una scuola in cui era andato per parlare del teatro di William Shakespeare e che nota la scritta "DVX" sul banco della ragazza assente (di nome Giulia). Per prima cosa inizia a parlare di Mussolini che sale al potere promettendo qualcosa al popolo. A un certo punto il popolo capisce che Mussolini non darà mai quello che ha promesso e subito dopo i dipendenti pubblici avevano l'obbligo di iscriversi al partito nazionale fascista o avrebbero perso il loro posto di lavoro. Il protagonista del libro paragona il fascismo a un anestetico perché privava le persone della sensibilità. Addirittura a un certo punto del libro inizia a fare degli esempi di cose e persone che hanno creato la parola DVX e la parola MVSSOLINI DVX ("dux" sta per "Duce", che era il modo in cui veniva chiamato Mussolini): per esempio gli allievi della Scuola forestale di Cittaducale piantarono ventimila alberi formando la parola "DVX" mentre davanti allo stadio Olimpico si trova un possente obelisco e se si legge il monolito dall'alto verso il basso si può leggere la scritta MVSSOLINI DVX. In seguito il protagonista parla anche di Mussolini che viene arrestato per essere portato in carcere ma dopo essere arrivato in carcere viene liberato. Nel maggio del 1936 Mussolini dichiara che la guerra è finita e che l'ha vinta lui nonostante non fosse vero e tra il 1935 e il 1941 fu ordinata la segregazione raziale. Il protagonista racconta che spesso su alcuni muri si possono vedere le scritte "DUCE DUCE DUCE DUCE DUCE DUCE DUCE DUCE DUCE: A NOI!" oppure "CREDERE, OBBEDIRE, COMBATTERE" o "IL DUCE HA SEMPRE RAGIONE" e addirittura "ROMA,DOMA". Queste scritte però non avevano un bel significato a differenza di altre come "I MURI PULITI SONO SIMBOLO DI UN'INFANZIA REPRESSA" oppure "SEI BELLA COME L'ANTIFASCISMO". Alla fine del libro il protagonista ringrazia Giulia per aver letto le sue lettere e gli dice che quella è la fine solo se lo decide lei e se lei gli risponderà lui sarà molto felice.

Perché mi è piaciuto questo libro: questo libro mi è piaciuto perché mi ha fatto un brevissimo riassunto di che cosa è il fascismo, che io non conoscevo benissimo, e mi ha spiegato dei fatti prima che li studiassi in storia a scuola.