mercoledì 23 giugno 2021

Ho letto "Il più grande uomo scimmia del Pleistocene"

Titolo: Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Autore: Roy Lwis

Casa editrice: Gli Adelphi


Riassunto: Questo libro, da come si può intuire dal titolo è ambientato nel Pleistocene e racconta la storia di queste scimmie che si stanno evolvendo e diventando sempre più simili all'essere umano che siamo oggi. La vita di questi neo esseri umani viene raccontata da un ragazzino il cui padre è riuscito a scoprire come "catturare" il fuoco. Ai giorni nostri è sufficiente un accendino o un fiammifero per accendere un fuoco mentre nel Pleistocene il padre di questo ragazzo dà fuoco a un ramo preso da un albero e lo brucia grazie alla lava di un vulcano non troppo lontano da casa (sinceramente non mi spiego come non si sia bruciato l'uomo scimmia). Successivamente, tramite quasi 200 altri rami, riesce a portare il fuoco a casa propria (non è altro che una grotta) e da quel momento viene usato per cuocere la carne, per illuminare, per rendere più forti le lance e per proteggere la casa dai predatori. L'unico problema è lo zio Vania diciamo che "denuncia" il padre di questo ragazzo dicendogli che non appartiene più alla natura e che gioca con cose che vanno oltre la comprensione di quegli esseri primitivi e di conseguenza decide di tornare a vivere tra gli alberi. Il resto di questo libro non lo riassumo per non spoilerare troppo. 


Parere personale: Questo libro mi è stato donato da una mia professoressa delle medie dopo che io fatto l'esame di stato e mi ha fatto molto piacere. Se si vuole un momento di pausa per ridere un po' in questo periodo consiglio vivamente questo libro. Inoltre questo libro, secondo me, è adatto a tutte le età visto che non ci sono parolacce o contenuti espliciti. La mia parte preferita è quando zio Vania fa il discorso sul fatto che il papà di questo ragazzo non appartiene più alla natura e a questo punto il padre gli chiede se non a più a che fare con Vania visto che lui fa parte della natura e poi sorride.

Samuele

lunedì 14 giugno 2021

Ho letto "La scatola dei bottoni di Gwendy"

  Titolo: La scatola dei bottoni di Gwendy

Autore: Stephen King

Casa editrice: PICKWICK



Riassunto: Questo libro racconta la storia di una ragazza di nome Gwendy Peterson. Questa ragazza vive nel paese di Castle Rock. Tutti i giorni, in estate, Gwendy sale tutta la "scala del suicidio" chiamata così perché ogni circa 30 anni una persona si butta giù dalla scala, ed essendo molto in alto muore. Gwendy un giorno incontra un uomo vestito tutto di nero di nome Farris. Farris ammette che sta ossevando Gwendy da un po', il che è abbastanza inquietante. Farris, dopo aver chiacchierato un po' con Gwendy gli regala una scatola con all'interno dei bottoni e due leve sui lati opposti della scatola. Farris gli spiega che ognuno di quei bottoni corrisponde a uno stato. Verde chiaro: Asia. Verde scuro: Africa. Arancione: Europa. Giallo: Oceania. Blu: Nord America. Viola: Sud America. In più ce n'è uno rosso e uno nero. Quello rosso è tutto quello che si desidera e si può premere più volte mentre quello nero è tutto. "Il capo dei capi" (espressione usata dal libro). Le due leve hanno ognuna una sua funzione. Una leva quando viene abbassata fa spuntare su un vassoietto un minuscolo cioccolatino dalle dimensioni di una caramella gommosa. Questi cioccolatini sono speciali perché una volta mangiatone uno non se ne desiderano altri. L'altra leva invece del cioccolatino regala una moneta "Morgan" in perfetto stato il cui valore si aggira oltri gli 800 $ (dollari). Grazie ai cioccolatini della scatola Gwendy riesce a dimagrire, prendere sempre e solo bellissimi voti e diventare anche molto carina. Finisco qui il riassunto perché non voglio spoilerare troppo la storia.

Impressioni personali: In teoria questo doveva essere un libro horror mentre a me mi ha fatto ridere, ma nonostante ciò mi è piaciuto anche se mi sarebbe piaciuto scoprire cosa sarebbe accaduto se Gwendy avesse schiacciato il bottone Nero. Ciò nonostante mi è piaciuto abbastanza