giovedì 2 luglio 2020

Ho letto "il treno dei bambini" - Samuele

Titolo: Il treno dei bambini
Autore: Viola Ardone
Casa editrice: Einaudi


Riassunto: Questo libro è tratto da un fatto accaduto veramente dopo la seconda guerra mondiale. In quel periodo storico c'era la crisi, soprattutto nel sud Italia così si fece un trattato che permetteva ai bambini del sud, che erano più poveri, di andare dalle persone del nord, che erano più ricche, e essere adottati per un breve periodo per poi tornare al sud. Questo libro racconta la storia di un bambino di nome Amerigo che parte per il nord sotto decisione della madre. Amerigo sale sul treno insieme a un suo amico di nome Tommasino ma quando arrivano al nord con il treno, sul quale erano saliti due giorni prima, si separano perché vengono temporaneamente adottati da famiglie diverse. Amerigo viene adottato da una signora, di nome Derna, che non ha né figli né marito ma ha una cugina che ha dei bambini e per provare l'esperienza di avere un bambino decide appunto di adottare temporaneamente Amerigo il quale va a vivere con la signora. Amerigo nel periodo in cui sta insieme a Derna impara a suonare il violino, impara a leggere e a scrivere, aiuta Derna e sua cugina con dei lavoretti e vede nascere un vitello dal vivo. Un giorno Amerigo chiede a Derna quando deve tornare a casa e lei gli risponde che tornerà a casa quando il grano sarà alto, così Amerigo guarda fuori dalla finestra ma vede che il grano ancora non è spuntato quindi capisce che resterà lì ancora un po'. Un giorno Amerigo va addirittura al mare e rischia di affogare ma Derna lo salva. Quando arriva il momento di tornare a casa, Amerigo porta con sé del cibo, i vestiti nuovi e il suo violino. Un giorno però quando era dalla sua vera mamma scopre che il suo violino era stato venduto per poter comprare del cibo, Amerigo arrabbiato va dalla signora che l’aveva fatto salire su treno e scopre che la sua famiglia del nord gli mandava del cibo e delle lettere ma sua mamma non era mai andata a prendere, a questo punto Amerigo era talmente arrabbiato che scappò con il treno e tornò al nord. 
Nel 1994 Amerigo, a 56 anni, incontra Maddalena Criscuolo, la persona che l’aveva fatto salire sul treno, e chiacchierano un po’, Amerigo però mente dicendo di essere sposato e di avere 2 figli. Un giorno Amerigo scopre che la madre è morta così dopo tanti anni torna al sud per salutare la madre ormai nella tomba. 


RiflessioniQuesto libro mi è piaciuto perché nonostante la crisi alcune persone si sono organizzate per poter dare una speranza ai bambini delle famiglie più povere. Una cosa che non mi è piaciuta del libro è che la mamma vende tutto quello che il figlio ha portato dal nord e non ha mai ritirato le lettere e il cibo che mandava la famiglia del nord e secondo me il bambino ha fatto bene a scappare. In questo libro non ho un personaggio preferito perché sono tutti gentili tranne la madre che è il personaggio che odio di più. Secondo me il protagonista durante l’esperienza al nord si è sentito meglio rispetto al sud perché aveva una famiglia che gli voleva bene mentre al sud sembrava che la madre non lo volesse neanche. Dopo aver letto l’ultimo pezzo del libro mi sono emozionato. Chi ha organizzato i treni per far andare i bambini del sud al nord ha fatto bene perché volevano fare andare i bambini a scuola ma anche perché non soffrissero la fame. Questo è uno di quei libri che consiglierei a tutte le persone sia adulti che ragazzi  per due motivi: 
1° è un libro che ci fa capire come vivevano alcune persone rispetto ai giorni nostri 
2° per me è un libro sia per ragazzi che per adulti perché non si è mai troppo giovani per imparare cose nuove e magari anche gli adulti si possono fare un’idea sul come vivevano le persone durante le guerre se non avevano già un’idea.

Voto da 1 a 10: 9,5


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