Cavour si rende conto che se il Piemonte vuole progredire, non può restare uno stato isolato. Cavour vuole costruire un Paese unito e indipendente ma per riuscire nel suo intento doveva far diventare la questione italiana un caso internazionale. Ne ebbe l'occasione durante la guerra di Crimea, 1855, tra Russia contro Francia e Inghilterra approfittando dell'invito che chiedeva di mandare le truppe del Regno di Sardegna ad aiutare Francia e Inghilterra. Cavour accetta l'invito e manda un corpo di spedizione sardo anche se il popolo era contrario a una guerra di cui non era chiara l'utilità.
Dopo la guerra Cavour riuscì a partecipare alla conferenza di Parigi del 1856 in cui venivano firmati i trattati di pace. Ebbe anche l'occasione di parlare della situazione italiana ai rappresentanti delle maggiori potenze europee. Gli inglesi e soprattutto i francesi, (guidati da Luigi Napoleone Bonaparte), rimasero colpiti dal discorso di Cavour e lo sostennero perché volevano espandere l'influenza francese in Europa. Cavour firmò un trattato di alleanza militare a Plombières insieme a Napoleone III (Luigi Napoleone Bonaparte).
L'accordo prevedeva che se il Regno di Sardegna fosse stato attaccato dall'Austria, Napoleone III sarebbe dovuto intervenire con il suo esercito per difendere il Regno di Sardegna. In caso di vittoria Napoleone III si sarebbe preso Nizza e la Savoia mentre il Piemonte si sarebbe preso la Lombardia, il Veneto e l'Emilia Romagna. Inoltre si sarebbero creati altri due Regni: uno nel centro Italia e uno in sud Italia. Il Papa sarebbe rimasto a capo di Roma e il Lazio.
Cavour provoca l'Austria* in modo che quest'ultima attacchi il Piemonte. Il 23 aprile 1859 l'Austria inviò un ultimatum al Piemonte chiedendo l'immediato disarmo. Cavour, non aspettando altro, lo respinse. Iniziò così la seconda guerra di indipendenza: Napoleone III mandò il suo esercito in aiuto al Piemonte come previsto nell'accordo di Plombières.
La prima grande battaglia fu vinta dall'esercito franco-piemontese e si svolse a Magenta. Gli austriaci furono costretti a ritirarsi oltre il fiume Mincio mentre Napoleone III e Vittorio Emanuele II entravano a Milano. I volontari di Giuseppe Garibaldi nel frattempo stavano liberando le valli dell'alta Lombardia. Il 24 giugno 1859 sulle colline di Solferino e San Martino, (a sud del Garda), ha inizio uno scontro tra 100.000 francesi + 50.000 piemontesi contro altrettanti austriaci. Lo scontro si protrae per tutta la giornata provocando quasi 40.000 morti e feriti. L'esercito austriaco si ritira sconfitto nel quadrilatero, (sistema difensivo incentrato sulle fortezze di Mantova, Verona, Peschiera e Legnago).
* ordina il riarmo dell'esercito sabaudo violando gli accordi di pace stipulati al termine della I Guerra di Indipendenza, organizza manovre militari al confine con la Lombardia austriaca, permette a Garibaldi di costituire un corpo di volontari, i cacciatori delle Alpi. Francesco Giuseppe, imperatore austriaco, ordina il disarmo al Piemonte che però non ubbidisce.
Samuele e Claudia
Immagine del libro "I nodi del tempo 2" Lattes edizioni |
L'accordo prevedeva che se il Regno di Sardegna fosse stato attaccato dall'Austria, Napoleone III sarebbe dovuto intervenire con il suo esercito per difendere il Regno di Sardegna. In caso di vittoria Napoleone III si sarebbe preso Nizza e la Savoia mentre il Piemonte si sarebbe preso la Lombardia, il Veneto e l'Emilia Romagna. Inoltre si sarebbero creati altri due Regni: uno nel centro Italia e uno in sud Italia. Il Papa sarebbe rimasto a capo di Roma e il Lazio.
Cavour provoca l'Austria* in modo che quest'ultima attacchi il Piemonte. Il 23 aprile 1859 l'Austria inviò un ultimatum al Piemonte chiedendo l'immediato disarmo. Cavour, non aspettando altro, lo respinse. Iniziò così la seconda guerra di indipendenza: Napoleone III mandò il suo esercito in aiuto al Piemonte come previsto nell'accordo di Plombières.
* ordina il riarmo dell'esercito sabaudo violando gli accordi di pace stipulati al termine della I Guerra di Indipendenza, organizza manovre militari al confine con la Lombardia austriaca, permette a Garibaldi di costituire un corpo di volontari, i cacciatori delle Alpi. Francesco Giuseppe, imperatore austriaco, ordina il disarmo al Piemonte che però non ubbidisce.
Samuele e Claudia
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