Titolo: Volevo essere un super eroe
Autore: Zita Dazzi
Casa editrice: Feltrinelli
Questo libro racconta la storia di un ragazzo di nome Samir che frequenta le scuole medie. Samir è un ragazzo di origini egiziane e nato in Italia e di conseguenza non ha la cittadinanza italiana. Un giorno come gli altri la classe di Samir prende il pulmino, insieme a un professore e a una bidella, per poter andare in palestra. Quando però tutti sono saliti l'autista, dopo aver chiuso le porte, inizia a gridare della morte delle due figlie e che se tutti non staranno calmi e faranno come dice lui allora li brucerà vivi. Di conseguenza ordina alla bidella di legare i polsi degli alunni con una corda e di ritirare i cellulari. La bidella obbedisce ma ad alcuni alunni lascia sia il telefono che la corda allentata. Questi ragazzi cercano di contattare qualcuno e Samir riesce a parlare con la polizia dicendogli che l'autista li sta minacciando di ucciderli bruciando la benzina cosparsa su tutto il pavimento dell'autobus. La polizia lo ascolta e dice che stanno mandando una pattuglia e subito dopo cade la linea. Dopo un po' arrivano le auto della polizia che iniziano a rompere i finestrini dato che l'autista ha dato fuoco alla benzina. Per fortuna tutti i ragazzi vengono fatti uscire in tempo. Questa storia va a finire sui giornali e dopo qualche tempo Samir ottiene la cittadinanza italiana senza dover raggiungere i 18 anni.
Cose in più: Questa storia è diventata anche relativamente famosa tanto che anche a scuola la mia professoressa di diritto ce l'ha raccontato per spiegarci i vari modi di ottenere la cittadinanza italiana
Pareri personali: Questo libro mi è piaciuto ma una cosa che non ho sopportato è che un capitolo parlava di cosa succedeva nel presente e un capitolo parlava della vita privata di Samir. Questa cosa non mi è piaciuta perché a me interessava solo sapere come era andata la storia dato che ne avevo solo sentito parlare. Per tutto il resto invece mi è piaciuto
Samuele